LIVORNO PORT CENTER | Le giornate dell’AIVP. Grandi navi, quali impatti hanno sulle città portuali?
Livorno Port Center is an educational center with an interactive multimedia lab, a library and a vessel showroom. Il Livorno Port Center è un centro educativo-espositivo con un laboratorio multimediale interattivo, una biblioteca ed un'esposizione di navi.
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Le giornate dell’AIVP. Grandi navi, quali impatti hanno sulle città portuali?

15 Lug Le giornate dell’AIVP. Grandi navi, quali impatti hanno sulle città portuali?

Dal 23 al 25 giugno u.s., si è svolta a Malaga l’assemblea generale dell’Associazione Internazionale Villes et Ports (AIVP), dedicata all’impatto del sempre più diffuso gigantismo navale sulle città portuali. Considerata la stretta interdipendenza tra industria marittima e città portuali, le questioni dibattute a Malaga assumono un rilievo essenziale per le prospettive future di sviluppo di porti come quello di Livorno.

La nave a vapore trasformò le città portuali in nodi di un’economia mondiale sempre più interconnessa. Le navi portacontainer hanno ridotto i costi del trasporto marittimo e incentivato la globalizzazione, ma hanno anche causato il declino di alcuni porti che in passato furono tra i più importanti, come Londra, Liverpool e Baltimora. Oggi siamo testimoni di un’altra rivoluzione nell’industria navale, che cambierà profondamente il paesaggio urbano: l’arrivo delle mega-navi – il cosiddetto gigantismo navale –  e, di conseguenza, lo sviluppo di imprese navali gigantesce e di porti smisurati. Il rapporto città-porto cambierà e diventerà una sfida. La transizione sarà molto costosa: i porti dovranno essere pronti ad accogliere le mega-navi e non vorranno perdere la Champions League della portualità internazionale. I costi saranno elevati, soprattutto per il necessario adeguamento infrastrutturale dei canali, dei moli e di buona parte della rete produttiva. In molti casi vengono utilizzate risorse economiche statali, visto che oltre la metà dei porti con capacità di ospitare le mega-navi sono di proprietà dello stato. Con l’arrivo di navi più grandi, serviranno più braccia per gestire le operazioni portuali: il rischio di incorrere in problematiche di carattere sociale/occupazionale sussiste comunque, perché, se è vero che l’arrivo della mega-nave in porto incrementa la richiesta occupazionale, è altrettanto certo che, in assenza di navi, la richiesta di manodopera precipiterà. Tutto ciò potrà essere evitato se l’efficienza del sistema-porto verrà ottimizzata. Più un porto è veloce nelle attività di scarico/carico delle merci sui camion diretti ai siti di stoccaggio, più veloce sarà il ricambio delle navi in porto, perché le compagnie dei container preferiscono mandare le merci in porti efficienti che riescano a scaricare la nave in poco tempo; quindi, più veloce è un porto, più container saranno spediti, più mega-navi arriveranno e creeranno posti fissi di lavoro.  Dall’atro lato della medaglia, avere delle mega-navi in un porto cittadino comporta dei rischi:

  • non poter depositare troppa merce nei piazzali, data la loro dimensione;
  • incidenti di percorso;
  • problemi di carico merci.

I motivi per preoccuparsi non mancano, ma esistono alternative alla nuova frontiera della portualità mondiale?

(Contributo redatto in collaborazione con studenti del Liceo linguistico “F. Cecioni” di Livorno ospitati in alternanza scuola/lavoro presso il Livorno Port Center)